La morte di Moussa Balde, il 23 maggio, nei così detti “ospedaletti” del CPR di Torino, ci interroga su alcune fondamentali questioni in merito al trattamento oggi riservato ai migranti. Solleva innanzitutto domande su ciò che accade dentro i CPR italiani, e dentro il CPR di Torino in particolare.
Moussa Balde vi è stato rinchiuso senza alcuna valutazione preliminare sulla sua idoneità psichica al trattenimento e ciò nonostante le presumibili conseguenze della violenta aggressione subìta a Ventimiglia, privato del telefono cellulare.
La vicenda di Moussa Balde ci deve ricordare quali sono le effettive priorità, che i diritti fondamentali non possono essere sacrificati e che non possono esistere luoghi di detenzione privi di regole, dove la vita delle persone è consegnata all’arbitrio.
Per questo abbiamo deciso di manifestare davanti alla Prefettura di Torino, in Piazza Castello, venerdì 4 giugno dalle ore 16.00 insieme agli amici di Associazione Studi Giuridici Immigrazione, CarovaneMigranti, Torino per Moria, A San Mauro Restando Umani, Centro Studi Sereno Regis, Articolo 10 Onlus, Gruppo Abele Onlus e tanti altri. Perché tali lesioni dei diritti umani non accadano mai più, per esprimere il dolore e l’impegno a diffondere una cultura dell’umanità e del rispetto per la vita di tutti i migranti – come ci ricorda sempre il nostro arcivescovo, Mons. Nosiglia.
Qui puoi leggere l’appello di ASGI: https://www.asgi.it/allontamento-espulsione/cpr-torino-manifestazione-giuristi-moussa/
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