La visita nei giorni di preparazione della festa patronale

Il vescovo Repole in visita alla cappellania rumena

La comunità cattolica romena di Torino, ha avuto l’onore e la gioia di ospitare Mons. Roberto Repole che ha accettato l’invito di fermarsi, dopo una settimana di intenso lavoro, ai piedi dell’altare della chiesa Madonna del Carmine, per la celebrazione della Santa Messa.

La visita del nostro pastore è arrivata in un momento di intense attività comunitarie, sabato essendo il giorno di ritiro per i trentotto bambine e bambini che si preparano per ricevere Gesù, per la prima volta, nel sacramento della Comunione. Un’emozione autentica, quella dei bambini, come anche quella delle ragazze e dei ragazzi che si avviano anch’essi verso la fine del percorso di preparazione alla Cresima, prevista per l’8 giugno. Una quarantina di ragazzi entusiasti, espressione di una comunità viva, in movimento, una comunità che accoglie i piccoli e i grandi, una comunità che trova forza e vitalità nell’unica vera radice: Gesù; una comunità che prova a portare frutti buoni, non per i propri meriti o solo con le proprie forze, ma per il fatto di rimanere sempre in Cristo.

Anche il momento dell’Offertorio è stato un momento pieno di colore e di canto, come d’altronde tutta la celebrazione: il coro, diretto da Octavian Matei, ha in-cantato le orecchie e i cuori dei presenti con la bellezza dei canti interpretati.

La Cappellania romena è affidata al Beato Geremia da Valacchia, che verrà festeggiato con una processione la sera di sabato, 11 maggio, alle ore 20:00, e la cui statua è stata benedetta, per l’occasione, da Monsenior Roberto alla fine della Messa, quando sono stati offerti in dono anche dei crocifissi alle dieci coppie di fidanzati che si preparano per unirsi nel Sacramento del Matrimonio.

Ringraziando Monsenior Roberto Repole per la sua presenza e la sua disponibilità, la comunità cattolica romena di Torino cercherà di fare suo il messaggio sottolineato durante la Messa: “Dio è più grande del nostro cuore” come anche l’invito di appassionarsi sempre di più al Vangelo e di prendersi cura dei più fragili.

Tatiana Ghiurca

condividi su